Parcheggi al Mazzini: "Sosta libera impossibile al personale"

TERAMO – Il problema dei parcheggi dell’ospedale continua a sollevare polemiche. Questa volta interviene il Pd in una nota per denunciare la limitazione degli stalli dovuta alla presenza di cartelli di divieto di sosta nella zona dell’eliporto. Sosta vietata a causa di lavori in corso per la rimozione della neve e che ripropongono, secondo Maurizio Sciamanna del Pd, il problema del disagio del personale e degli utenti del Mazzini. “Il manager Varrassi – si legge nella nota del coordinatore del circolo Teramo Est – aveva garantito che la sosta per i dipendenti ed utenti del Mazzini sarebbe stata gratuita negli spazi intorno all’ospedale fino al completamento della struttura del megaparcheggio. Desumiamo quindi che la riduzione degli spazi di parcheggio liberi possa essere solo funzionale alla promozione della sosta nella nuova struttura, o delle convenzioni per i dipendenti pubblicizzate dalla direzione del Mazzini. ‘Una pizza e una birra al mese’, questo il costo previsto nella convenzione per i dipendenti”. La domanda secondo l’esponente del Pd è un’altra: “Perchè garantire ad una struttura a pagamento gli introiti derivanti dalla presenza di 1000 dipendenti, quando gli spazi disponibili, utilizzati per decenni, consentono la realizzazione di parcheggi riservati a costo zero?”. Il Pd nell’ottica di preservare i legittimi interessi del privato che ha realizzato il nuovo parcheggio e le necessità di chi è costretto ad usufruire delle strutture sanitarie avanza alcune proposte, in primis quella di riservare il parcheggio nelle aree intorno all’ospedale ai dipendenti e di rimodulare le tariffe applicate all’utenza rispetto alla durata della sosta. Per quanto riguarda i pazienti costretti a terapie continuative, il Pd suggerisce la possibilità di riservare parcheggi gratuiti all’interno della mega-struttura, fruibili tramite l’esposizione di un semplice certificato. Infine il circolo chiede di mantenere in uso le aree di parcheggio gratuite nei pressi del Mazzini, fatte salve quelle da riconvertire a verde pubblico.